About Us - Extreme Riders

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About Us

Era il 1998 quando in Italia si disputava il primo campionato Supermotard, allora denominato Coppa Italia.
I piloti si chiamavano Giorgio Soldatini, Luca Zanutto... le moto erano le Husqvarna 610, i CR 500, l'anno seguente i Kramit ufficiali... e l'Extreme Riders c'era.
Molta strada ha fatto il Supermotard da allora, si sono evoluti i piloti e le moto e l'Extreme Riders è stata tra i protagonisti di questo sviluppo. Già, perchè in quegli anni davvero in pochi credevano in questa disciplina e Massimo e Laura hanno deciso di dedicare anima e corpo esclusivamente al mondo della derapata.
Dalle prime ruote, costruite utilizzando mozzi di moto d'epoca (“in quegli anni non esistevano prodotti specifici e ci dovevamo arrangiare con quello che c'era. Quelli delle moto d'epoca erano gli unici mozzi a raggi con già l'attacco per i dischi da 320 delle moto stradali”), agli attuali kits completi che Extreme Riders è stata la prima a  pensare e realizzare. Dagli artigianali distanziali fresati a mano per adattare le pinze freno delle moto stradali ai superprofessionali impianti frenanti radiali di oggi, Extreme Riders è stata protagonista di questo sviluppo.
I primi, nel 2000, quando l'Extreme Riders schierava un proprio team al via del Campionato Italiano, ad utilizzare il motore 660 sull'Husqvarna quando gli ufficiali correvano ancora col 570, i primi ad introdurre i cerchi posteriori da 5.00”, quando tutti montavano ancora il 4.25”, timorosi di perdere maneggevolezza con un cerchio più largo (ora si utilizza addirittura il 5.50”!). I primi a credere negli impianti frenanti Beringer, contro la diffidenza che la maggior parte dei piloti nutriva verso un prodotto in Italia allora completamente sconosciuto, sino a diventare l'attuale più grande distributore degli impianti francesi al mondo.
All'Extreme Riders si applicano le regole dello sport: proprio come per i migliori piloti il segreto è quello di non accontentarsi mai, di dedicare giorno e notte alla ricerca di soluzioni sempre più performanti e di lavorare sodo senza perdere tempo in chiacchiere affinchè il pilota cliente, sia esso Van den Bosch, sia un qualsiasi appassionato, venga messo nelle migliori condizioni tecniche.
“Da sempre molti nostri concorrenti si limitano a marchiare prodotti che fanno realizzare nell'est europeo, ora è la volta della Cina. Sarebbe stato molto redditizio anche per noi: abbiamo un marchio molto forte, quello con più storia in questo settore, probabilmente anche il più apprezzato per quanto abbiamo saputo fare in questi anni, la qualità però ne avrebbe risentito ed allora ancora una volta siamo andati controcorrente e lo abbiamo fatto, come sempre, a gas spalancato”.
Anzichè trasferire il proprio know how ai propri fornitori, nel 2006 sono stati fatti ingenti investimenti per dotare l'ufficio tecnico del migliore software Cad-Cam e Fem ed è stato allestito un reparto per la produzione, dotato dei migliori macchinari tra cui un centro di lavoro CNC Hermle a 5 assi, molto diffuso tra i più prestigiosi reparti Formula 1.
“In questi anni, lavorando a fianco dei migliori piloti, abbiamo raccolto una gran mole di informazioni e di dati trovando dei limiti anche nei prodotti migliori. Per questo dal 2006 lavoriamo a nuovi progetti, alcuni dei quali li abbiamo brevettati.”.
Nel 2008, alla Extreme, dove si dorme poco e si corre tanto, si è deciso di applicare tutto il know out acquisito anche al mondo del cross (e dell’enduro).
La stessa filosofia della produzione innovativa e di qualità è stata quindi messa al servizio dei migliori teams del mondiale, aprendo le porte a nuovi progetti che hanno portato grandi soddisfazioni.
E’ così che il catalogo della Extreme Riders è in continuo “movimento”, tanto che nel 2013 è stato aperto anche al mondo del fuoristrada "senza motore" ovvero bici BMX - DH - MTB - ENDURO.


 
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